Milan-Torino, analisi tattica: Ibra spento, con Leao davanti cambia tutto

Milan-Torino, analisi tattica: Ibra spento, con Leao davanti cambia tutto

Leao meglio di Ibra: questo il responso dato dai 120 minuti di Milan-Torino di Coppa Italia. Certo non può essere un giudizio generale. Lo svedese è appena tornato dall’infortunio, e deve ancora ritrovare la piena forma. Ma stando al solo match di ieri sera, la svolta della partita è stata proprio l’uscita di Ibra, e lo spostamento di Leao come unica punta.

Il match era iniziato però con una chiara impronta. I rossoneri superiori nel possesso e il Torino pericoloso in ripartenza. Un ritornello che si è ripetuto per larghi tratti della partita. Soprattutto perchè (in particolare in avvio) la squadra di Pioli era lenta nel girare il pallone, e ancor di più nel rientrare su transizioni negativi. Anche per colpa della coppia di centrocampo Calabria-Tonali, totalmente inedita, che ha faticato a prendere le misure.

Così nei primi 45 minuti, è il Torino a creare i maggiori presupposti per arrivare al gol. Anche se gli uomini di Giampaolo, non sono mai riusciti a sfruttare a pieno le potenziali ripartenze. In quanto esterni e centrocampisti centrali, mantenevano posizioni troppo arretrate. E di rado hanno accompagnato Simone Zaza. Spesso lasciato solo a battagliare con la difesa rossonera.

Come detto però, il controllo è stato per lo più in mano al Milan. Dove la presenza di Zlatan Ibrahimovic, certamente ha influito sulla manovra. Lo svedese infatti è tornato a fungere da riferimento, e cross o traversoni sono state soluzioni molto ricercate nella prima frazione.

Milan-Torino, con Leao prima punta ecco la svolta:

La partita cambia radicalmente con la sostituzione tra Ibra e Calhanoglu, e il conseguente passaggio di Leao come prima punta. Il portoghese dopo 45 minuti anonimi, rinasce completamente. Così come tutto il resto della squadra, che anche grazie alla qualità di Calhanoglu, riesce a far girare su ritmi nettamente superiori. Inoltre aumentano le verticalizzazioni, e le palle rasoterra alle spalle dei tre difensori granata. Tipo di soluzioni che il trio Bremer, N’Koulou, Buongiorno ha mostrato soffrire di più rispetto ai palloni alti.

Il cambiamento in avvio di ripresa è radicale, ed è proprio qui che gli uomini di Pioli rischiano più volte di trovare il vantaggio. Ma tra imprecisione, parate di Milinkovic-Savic e sfortuna (2 pali). Il risultato rimane inchiodato sullo 0-0, e per decidere le sorti della qualificazione bisogna attendere i calci di rigore.

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Matteo Ponciroli