Porto-Milan, non bene Leao: la crescita però continua
Alla fine di Porto–Milan, gara fondamentale per il destino europeo dei rossoneri, la squadra di Pioli si ritrova ancora con zero punti nel girone. Un risultato, lo 0-1 in casa dei portoghesi, che, a meno di clamorosi ribaltoni, compromette il passaggio al prossimo turno di Champions League del Milan, che per poter avere ancora qualche chance sarà ora costretto a vincere le prossime tre partite. Nella gara di ieri ha funzionato poco, pochissimo, e i rossoneri, deludenti in molti dei suoi elementi, sono stati per larghi tratti in balia del Porto. Tra i giocatori da cui forse ci si aspettava qualcosa di più nella serata di ieri c’è sicuramente Rafael Leao. Subito da chiarire, però, una cosa: l’attaccante portoghese, in una serata complessivamente da dimenticare per tutta la squadra, non è stato sicuramente il peggiore dei suoi, ma da un giocatore del suo talento ci si aspetterà ormai sempre di più.
Porto-Milan, la gara di Leao
In Porto–Milan, ieri sera, la prestazione dei rossoneri dipendeva in gran parte da quella di Leao. L’attaccante classe 99, tornato ieri a giocare in patria, ha dimostrato, in questo avvio di stagione, di essere tra i giocatori più pericolosi e maggiormente in forma della rosa di Pioli. Basti pensare a due delle ultime gare di campionato contro Spezia e Verona: il portoghese, subentrato in entrambe le occasioni dalla panchina, ha praticamente fatto cambiare marcia alla propria squadra, aumentando di gran lunga la pericolosità e l’imprevedibilità lì davanti e contribuendo alle due vittorie finali. Ieri però, pur partendo titolare, Leao, a parte qualche spunto tentato qua e là, si è spento sempre di più col prosieguo della partita, non riuscendo quindi ad incidere come avrebbe voluto.
La prestazione negativa di Leao, come detto sopra, è dipesa anche e soprattutto dalla gara sottotono di tutto il Milan, che si è reso probabilmente protagonista della sua peggiore gara stagionale. Dopo aver dato filo da torcere al Liverpool e dominato per quasi tutto il primo tempo contro l’Atletico Madrid, contro il Porto è arrivata una sconfitta senza appello, che potrà però servire per la crescita sia della squadra rossonera che di Leao. Con le pesantissime assenze che hanno caratterizzato la gara di ieri – assenti due dei giocatori più importanti per la fase offensiva del Milan, e cioè Theo Hernandez e Brahim Diaz, senza dimenticare Rebic – la pericolosità del Milan era affidata quasi interamente ai piedi di Leao, che però non è stato assistito a dovere dai propri compagni. Una battuta d’arresto che fa male, ma ora la testa deve subito tornare al campionato, con la speranza di riuscire, nelle ultime tre gare del girone di Champions, in un’impresa che appare al momento impossibile. Leao, in ogni caso, resta, in assoluto, un punto fermo e un patrimonio di questa squadra.