Milan, Gilardino: “A Liverpool per una grande gara”

Milan, Gilardino: “A Liverpool per una grande gara”

Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Alberto Gilardino, ex attaccante del Milan e vincitore con i rossoneri della Champions League del 2007, ha voluto parlare dalla sfida di prestigio che attende la squadra di Pioli per l’esordio nei gironi di Champions. Mercoledì 15 il Milan giocherà infatti, per la prima volta nella sua gloriosa storia europea, sul campo del Liverpool, e Gilardino, che nel 2009 regalò alla Fiorentina, con un suo gol, una storica vittoria per 2-1 sul campo degli inglesi, ha voluto dire la sua.

Gilardino: “Il Milan può mettere in difficoltà il Liverpool”

La gara del ritorno in Champions League del Milan si avvicina sempre di più, e della prestigiosa quanto difficile sfida di Anfield di mercoledì prossimo ha voluto parlare, in un’intervista per La Gazzetta dello Sport, anche Alberto Gilardino, campione d’Europa con la maglia rossonera nel 2007 dopo aver battuto proprio il Liverpool nella finale di Atene. L’ex attaccante del Milan parte da un paragone tra la squadra attuale e quella del 2007: “Se la squadra di oggi somiglia a quella di Atene? Quello era un gruppo di campioni consolidato, in cui entravano di anno in anno i migliori giovani in circolazione. Ancelotti era eccezionale, per valore tecnico e mentalità. Oggi è cambiato tutto: il mercato, la concorrenza. Questo Milan sta seguendo una politica che mi piace, ma serve tempo“. Gilardino dà poi un giudizio su Pioli e sulla partita di mercoledì: “Pioli mi ha allenato a Bologna, è preparato sul campo e nella gestione. Oggi è ancora più esperto, saprà come provare a diminuire l’intensità degli avversari, a placare la loro ferocia. Ad Anfield ci sarà da soffrire, ma il Milan farà una grande partita. Chi temo di più è Salah, mio compagno a Firenze: velocità supersonica, spacca in due le partite. E Klopp mi piace, è pratico e diretto“.

Gilardino non manca poi di elogiare Ibra, parlando anche della possibile coesistenza dello svedese con Olivier Giroud: “Ibra è una roccia. Il fisico lo sostiene, ma a quel livello alla sua età ci si può arrivare solo con l’ambizione. Lui e Giroud si possono completare: Ibra va più in giro per il campo mentre Giroud è un finalizzatore, l’esperienza internazionale parla per lui. Per vederli in coppia sarà fondamentale l’equilibrio di squadra“. L’ex attaccante rossonero parla infine della sfida di domenica tra Milan e Lazio: “Sarri è un maestro, si scontrano due diversi modi di interpretare il ruolo di allenatore. A Immobile cosa si può dire dopo aver vinto Europeo e Scarpa d’Oro? Gioca alla sua maniera, la Lazio poi lo esalta“.

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Francesco Basso