La forza di credere nel progetto

La forza di credere nel progetto

Esattamente 31 giorni fa, il Milan perdeva sorprendentemente al “Picco” di La Spezia e di lì a 24 ore sarebbe stata scavalcata dall’Inter dopo 21 giornate su 21 saldamente in testa alla classifica. Si può dire, senza ombra di dubbio, che da quel 13 febbraio ad oggi il Diavolo abbia vissuto il periodo più complicato dell’intera stagione.

Qualcuno, in questo momento, sta storcendo il naso. Perchè se è vero che l’appetito vien mangiando, i tifosi dopo un girone passato in testa ed il titolo di “Campioni d’inverno”, avevano iniziato a credere al sogno scudetto. Nel calcio però, prima o poi, bisogna fare i conti con la realtà. E la realtà dice che il Milan è una squadra costruita da Maldini e Massara per entrare tra le prime quattro. Deve essere quello, almeno per quest’anno, lo scudetto del Milan. Nella formazione tipo rossonera, che Stefano Pioli non ha quasi mai potuto schierare quest’anno, ci sono ben tre giocatori nati nel 1999. A loro aggiungiamo Tonali (2000), Hauge (1999), Dalot (1999) e Kalulu (2000). Va da sè che tutti i nomi sopra citati sono profili molto interessanti ma la loro poca esperienza fa sì che nel corso della stagione possano avere degli alti e bassi a livello di prestazione.

Per cui non ha senso deprimersi alle prime difficoltà. Difficoltà che erano state messe in cantiere peraltro, dalla società, all’inizio della stagione. Anzi, bisogna guardare le cose con la giusta razionalità perchè il Milan, ad oggi, è in corsa per tutti gli obiettivi prefissati. Perchè il quarto posto, a differenza delle passate stagioni, è ampiamente alla portata; e perchè ci si sta giocando l’accesso ai quarti di finale di Europa League contro una delle squadre più forti d’Europa. Certo che una squadra come il Milan debba sempre puntare al massimo, ma è anche vero che dopo i disastri del periodo 2013-2020 pre lockdown, ci vuole tempo per ripartire. Del resto, come si suol dire, “Roma non è stata costruita in un giorno”. E neanche un Milan di nuovo vincente può essere costruito in una stagione. Quest’anno, però, a differenza del recente passato, si intravede la tanto desiderata luce in fondo al tunnel. Bisogna quindi rimanere uniti per salire sul treno che può portare definitivamente fuori da questo maledetto tunnel: quello con destinazione Champions League. Ed il Milan, in questo momento, ha la prelazione sui biglietti necessari per salire a bordo.

Fabrizio Febi