A tu per tu con Carlo Pellegatti

A tu per tu con Carlo Pellegatti

Nella consueta intervista settimanale “A tu per tu” di Pino Vaccaro (giornalista e opinionista di Telelombardia) abbiamo avuto l’onore di ospitare Carlo Pellegatti.

Carlo Pellegatti, giornalista e grande tifoso milanista, è noto al pubblico per le sue telecronache appassionate, in cui chiama i calciatori del Milan attraverso numerosi e fantasiosi soprannomi, ricorrendo sovente a citazioni letterarie e mitologiche.

Da quando c’è Gasperini alla guida della Dea il Milan non ha mai vinto a San Siro, sei preoccupato?

Certo, sono molto preoccupato. È stato un campionato strano quello dei bergamaschi, ma la squadra è formata da buonissimi giocatori, in grado di mettere in difficoltà chiunque.

Tu che hai vissuto tante stagioni, tanti successi rossoneri, questo campionato a quale somiglia di più?

Ho visto il Milan vincere 12 campionati su 18. Spero questo possa essere il 13°. A livello emotivo questo è il più forte. Ogni campionato vinto ha avuto un fattore determinante, ma questo, dopo undici anni di ceneri, sarebbe quello più rilevante.

Se dovessi identificare questo Milan con un giocatore chi sceglieresti?

Senza il minimo dubbio, Zlatan Ibrahimovic. Zlatan è il simbolo di questo “Risorgimento Rossonero”. Tutto è iniziato con il suo arrivo. Indubbiamente Leao, Tonali e Maignan sono quelli che hanno condizionato maggiormente la stagione rossonera.

Cosa pensi del nuovo astro nascente, Rafael Leao?

Ho percepito troppe perplessità sul nostro Rafa. È un giocatore a tratti devastante che però tende, in talune situazioni, a sparire dal campo. Per esempio, nel derby di ritorno, vinto 2-1 in rimonta, il primo pallone utile lo ha giocato al 34’ del primo tempo. Ha, da la sua parte, l’età ed un fattore imprescindibile: è in continua crescita. Quando parte è imprendibile.

Cosa ci dici dell’eventuale cambio di proprietà?

Non si sa molto. Quando leggete che una o l’altra sono in vantaggio non è del tutto significativo. Le parti sono al lavoro. La volontà di cedere il Club, da parte di Elliott, è evidente, ma scopriremo le carte a cose fatte.

Dal punto di vista del mercato dove interverresti?

La difesa verrà potenziata con l’inserimento di Botman che, di fatto, prenderà il posto di Romagnoli in uscita. A centrocampo arriverà molto probabilmente Renato Sanches, che potrebbe giocare sulla trequarti. Con l’addio di Kessie perdiamo sicuramente in quantità ma sono certo che con Renato Sanches, giocatore illuminato, potremmo guadagnare molto sul piano qualitativo. Davanti arriverà sicuramente Origi, buon giocatore. Sicuramente ci manca qualcosa sulla fascia destra. Nonostante i nomi che abbiamo sentito, tra quelli fattibili, penso che Berardi-Saelemaekers sarebbe una bella soluzione.

Ti sorprende l’affetto dei tifosi juventini?

C’era da aspettarselo. La rivalità tra Juventus ed Inter è tra le più forti. L’affetto della tifoseria bianconera è profondo. Ci sono molto vicini.

A quale Champions League sei più legato?

Ogni Champions ha un suo racconto, non è facile scegliere. Se dovessi fare un podio sceglierei queste tre:

Quella con la Steaua, forse la più facile. La cornice di pubblico a seguito del Milan, ricordiamo tutti lo stadio illuminato di rossonero, ha reso quella partita indimenticabile. Un’altra finale storica è stata quella del 2003 contro la Juve: dal gol di Tomasson contro l’Ajax, alla semifinale contro l’inter, fino alla storica finale all’Old Trafford. Impossibile non citare la finale del 2007 ad Atene.

Hai detto che uno dei fattori di questo Milan è stato Zlatan, ma da dove nasce questo Milan?

Fine Luglio 2020: Ivan Gazidis entra negli spogliatoi rossoneri e davanti a tutta la squadra annuncia che l’allenatore per la stagione successiva sarebbe stato Stefano Pioli. Boato. Tutto è iniziato da qui.

Quale stato il più grande giocatore avversario che hai ammirato?

Francesco Totti. Un genio. Nell’ultima partita a San Siro sarebbero stati applausi a scena aperta. Spalletti in quell’occasione, non voglio entrare nel merito della scelta, decise di non far giocare neanche un minuto al numero 10 giallorosso. Un peccato.

Questo scudetto lo portate a casa?

Dobbiamo.

Ringraziamo vivamente Carlo Pellegatti per l’intervista rilasciata al canale. Per vedere la versione integrale della trasmissione “A tu per Tu” potete collegarvi alla pagina Twitch “Vaccaronni”.

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Giuseppe Pintus