Milan, sfida alla fatal Verona

Milan, sfida alla fatal Verona

Verona è la città dell’Amore, luogo di shakespiriana memoria. È anche grazie allo scrittore inglese se Verona è divenuta una città ampiamente conosciuta nel mondo. Egli non la visitò mai, ma la conobbe attraverso alcuni scritti che ispirarono una delle sue opere più famose: la tragedia di Giulietta e Romeo. La vicenda dei due protagonisti ha assunto nel tempo un valore simbolico, diventando il modello dell’amore perfetto.  

Il Milan, domenica alle ore 20:45, affronterà proprio il Verona che, nella storia sportiva, è stata per ben due volte, forse su shakespiriana ispirazione, fonte di “tragedie sportive”. La Fatal Verona. Fatale: ossia ciò che è permesso o prescritto dal destino, inevitabile, ineluttabile. Successe al grande Milan e successe per ben due volte. Due scudetti persi: uno all’ultima giornata uno alla penultima.

20 maggio 1973, ultima giornata di campionato. Il Milan di Rocco e Rivera arriva al match contro i veronesi da primi in classifica, con un punto di vantaggio su Juve e Lazio. I Rossoneri hanno appena vinto la Coppa delle Coppe contro il Leeds e si presentano in campo senza il condottiero principe: Rocco (espulso da Lo Bello in un Milan – Lazio). Il Bentegodi è completamente rossonero.

I tifosi sono carichi ed incitano la squadra al massimo. Dopo solo 30 minuti il Milan è sotto di tre gol (3-0 Verona). 3-1 all’intervallo. I Rossoneri, nel secondo tempo, accorciano le distanze, ma la partita si conclude con un netto 5-3 per i veronesi. Juve e Lazio stanno pareggiando le rispettive partite, scenario che avrebbe aperto ad un clamoroso spareggio a tre. Poi, di nuovo, la fatalità. La Lazio va ko contro il Napoli all’89’ (gol di Damiani), mentre Cuccureddu sigla il 2-1 per la Juve Campione d’Italia.

Passano 17 anni ed il teatro è sempre il Bentegodi. Questa volta a Verona si presenta il Milan di Arrigo Sacchi. Milan e Napoli sono a paripunti ed il Verona di Bagnoli deve vincere per sperare nella salvezza. Passa in vantaggio il Milan grazie al gol di Marco Simone che batte un giovane Angelo Peruzzi. Poi succede di tutto, tra polemiche ed espulsioni: tutte e 4 per il Milan (Costacurta, Van Basten, Rijkaard e Sacchi). Il Verona vince la partita 2-1, grazie al gol di Pellegrini all’89’. Il Napoli passa in testa e vince lo scudetto. Nonostante la vittoria il Verona finì in serie B.

Questa volta il maestro di cerimonia sarà il Milan dei ragazzotti terribili ed il narratore, Stefano Pioli. Nulla si ripete, nulla è già scritto: i desideri sono di coloro che lottano! E Noi lotteremo fino in fondo.

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Giuseppe Pintus