Pioli on fire: la rivincita del normalizzatore che doveva andare via

“Pioli on fire”, il ritornello che i giocatori del Milan amano cantare dopo ogni vittoria, sulle note di “freed from desire”. Perchè se i rossoneri oggi guardano tutti dall’alto verso il basso, e continuano a infrangere un record dopo l’altro. Gran parte del merito non può che essere attribuito proprio all’ex tecnico di Fiorentina e Lazio.
Arrivato poco più di un anno fa, dopo la breve e disastrosa era Giampaolo, e tra i malumori dei tifosi. Pioli sarebbe dovuto essere il più classico dei traghettatori. Pronto a portare a termine la stagione nel miglior modo possibile, prima di lasciare il posto ad un successore. Che avrebbe poi dato il via ad un nuovo progetto tecnico.
Oggi però il “normalizzatore”, appellativo affiliatoli per la sua capacità di portare normalità in situazioni difficili. Sta facendo cose tutt’altro che normali. Il suo Milan continua a comandare la classifica, nonostante le tante assenze delle ultime settimane. È l’unica squadra nei primi cinque campionati europei, ad essere arrivata a Natale da imbattuta. Ed è la seconda squadra nella storia (sempre tra i top 5 campionati europei), ad aver realizzato almeno due gol, per più di 15 giornate consecutive in un anno solare. Dopo il Barcellona del 1948.
Allora i tifosi rossoneri devono ringraziare la decisione della società, di trattenere il proprio allenatore. Nonostante in estate fosse già destinato a dire addio, in favore del progetto Ragnick. Perchè se oggi il Milan vola, è anche e soprattutto perchè “Pioli is on fire”.
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