Paradosso Leao per il Milan: partita opaca col Verona

Paradosso Leao per il Milan:  partita opaca col Verona

Il paradosso Leao che contro l’Hellas Verona ha disputato un’altra gara in parte convincente e in parte deludente

Il paradosso Leao continua a dividere i tifosi milanisti. Le prestazioni del portoghese da qualche tempo seguono tutte un filo comune: il portoghese alterna grandi giocate a momenti di insofferenza quasi fisica. Il numero 17 rossonero, durante le partite in cui viene impiegato da prima punta, non riesce a trovare la posizione e si fa anticipare quasi sempre spalle alla porta. Le cose cambiano quando detta la profondità o può attaccare frontalmente il difensore, in questi casi diventa una forza della natura.

Contro l’Hellas Verona in tanti si sono lamentati sui social per gli errori sotto porta di Leao. Nel primo tempo spedisce alto un colpo di testa sul bel cross di Calabria dalla destra quando il punteggio era ancora di 0 a 0, a dimostrazione del fatto che non è un bomber spietato. Spesso si é fatto anticipare quando i compagni si appoggiavano a lui in costruzione. Ciò che irrita maggiormente i tifosi è il suo linguaggio del corpo. Leao infatti è uno di quei calciatori che, specialmente in fase di non possesso, sembra andare ad un ritmo troppo compassato.

Sono sicuramente i due aspetti su cui può e deve lavorare un giovane con prospettive di alto livello come lui. Sia chiaro che non è tutto da buttare anzi, anche contro il Verona ha dato prova del suo talento con giocate estemporanee. Una su tutte il velo che premia il movimento di Dalot nel gol del 2 a 0. La sua presenza ha inoltre distratto i difensori veronesi che seguendo lui hanno lasciato più spazio agli inserimenti dei centrocampisti.

Il paradosso Leao sta proprio nel fatto che pur disputando una gara mediocre, in cui ha faticato a trovare fiducia e posizione, è stato ugualmente decisivo e ha impensierito una delle retroguardie più toste e organizzate del nostro campionato.

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Alberto Vaccari