Milan-Juve, la moviola: Irrati male, mancano un rosso e un rigore

Moviola ricca di episodi nel big match tra Milan e Juve. I rossoneri recriminano un’espulsione e un calcio di rigore. Ma anche il gol di Calabria, nasce da un episodio dubbio.
La sfida di San Siro non ha certo deluso le aspettative, regalando gol e spettacolo. A rivelarsi non all’altezza della situazione però, è stato il team arbitrale, capitanato da Irrati. Protagonista in negativo in più di un’occasione.
Milan-Juve, la moviola:
41′- Il primo grande episodio di moviola tra Milan e Juve, arriva nel finale di primo tempo. In particolare sul gol del pareggio rossonero. L’azione che porta alla rete di Calabria infatti, nasce da un fallo di Calhanoglu ai danni di Rabiot. L’arbitro lascia correre, e dalla sala Var tutto tace. Convalidando un gol quanto meno rivedibile.
70′- Nella ripresa invece, a fare le spese della giornata no di Irrati, è il Milan. Siamo al 25′ del secondo tempo, quando un già ammonito Bentancur, entra in ritardo su Samu Catillejo. L’arbitro fiorentino lascia inizialmente correre il gioco per il vantaggio rossonero (scelta impeccabile). Ma al termine dell’azione, si dimentica totalmente del fallo commesso da Bentancur. Chiaramente da ammonizione, e conseguente espulsione. Una decisione pesante, visto che in quel momento il risultato era ancora aperto ad ogni possibilità. E solo pochi minuti più tardi, McKennie troverà il gol del definitivo 3-1.
93′- L’ultimo abbaglio il direttore di gara, lo riserva per i minuti finali. Al terzo dei cinque minuti di recupero, Rabiot affossa Brahim Diaz nell’area di rigore bianconera. Il penalty sembrerebbe evidente, ma anche in questo caso arbitro e Var decidono di sorvolare. Quest’ultimo episodio non avrebbe certo cambiato le sorti dell’incontro. Ma l’errore c’è, e rimane abbastanza grossolano per un arbitro dell’esperienza di Irrati.
Irrati voto 5- La partita nel complesso è stata gestita abbastanza bene. Soprattutto tenendo conto dell’alto livello di tensione presente tra i ventidue in campo. Ma gli errori decisivi, e facilmente evitabili, non possono che pesare molto sulla valutazione complessiva. Non solo sua, ma anche di tutta la squadra arbitrale.
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