Rinvio Inter – Sassuolo, la solita pagliacciata all’italiana: quando le Asl fanno figli e figliastri

Dopo le positività di D’Ambrosio, Handanovic, Vecino e De Vrij, la partita tra Inter e Sassuolo è stata rinviata, presumibilmente al 7 aprile.
La decisione è stata presa, come si legge dal Comunicato ufficiale della società neroazzurra, dall’ATS di Milano:
“L’Ats di Milano, informata delle nuove positività, ha deciso quanto segue: sospensione immediata di qualsiasi tipo di attività della squadra per quattro giorni, domenica 21 marzo compresa; divieto di disputa di Inter-Sassuolo in programma sabato 20 marzo 2021; divieto di rispondere alle convocazioni per tutti i calciatori convocati dalle rispettive nazionali”.
Una decisione che ha creato tante polemiche nelle tifoserie avversarie, soprattutto sui social. Una situazione dettata anche da un protocollo facilmente raggirabile.
A balzare subito all’occhio è la mancanza di coerenza da parte degli organi sanitari, che non hanno preso decisioni simili in situazioni analoghe.
Ci sono casi dove le Asl non sono intervenute, non ritenendo la situazione pericolosa:
Il Genoa si è presentato al Maradona senza 11 giocatori, ma è comunque sceso in campo perdendo 6-0. La Juventus è scesa in campo proprio contro l’Inter con 3 assenze (Cuadrado, De Ligt e Alex Sandro).
E poi ci sono casi in cui gli organi sanitari, anzi lo stesso organo sanitario, ha deciso in maniera diversa. Qualche mese fa, gli stessi neroazzurri, disputavano il derby con 7 assenze per Covid, il Milan giocava regolarmente a Cagliari (18a giornata) con 4 giocatori positivi (Theo, Calhanoglu, Krunic e Rebic). Non si capisce il motivo per cui, oggi l’ATS abbia deciso di fermare Inter – Sassuolo.
Di certo non ha aiutato il precedente dell’ASL campana, quando intervenne per impedire al Napoli di raggiungere Torino, dove avrebbe dovuto disputare il match contro la Juventus.
Si vuole preservare la salute dei giocatori (com’è giusto che sia), ma bisognerebbe farlo sempre.