Inter 2-1 Milan: Delusione nel derby per i rossoneri

Il Milan perde il derby della madonnina per 2 a 1 col gol su punizione di Eriksen al 97′. Rammarico per i rossoneri che erano passati in vantaggio nel primo tempo grazie a una prodezza di Ibrahimovic. Lo stesso svedese viene poi espulso lasciando i suoi in balia dell’Inter.
PRIMO TEMPO
Parte forte il Milan che in velocità prova a sorprendere la difesa dell’Inter e per poco Leao non infila il pallone all’angolino. Partita chiara dal punto di vista tattico con i nerazzurri che si chiudono e ripartono mentre il Milan prova a mantenere di più il possesso cercando l’imbucata per gli attaccanti. Dopo 25 minuti in cui l’Inter sembra maggiormente in partita, arriva l’occasione sui piedi di Lukaku che protegge in area su Romagnoli e in girata si vede parare il tiro da un ottimo Tatarusanu. Al 31′, sugli sviluppi di un calcio di punizione nei pressi della bandierina, il Milan trova il vantaggio con Ibrahimovic che al limite dell’area controlla e incrocia sul palo opposto dopo un colpo di testa di Meité in mischia. 1 a 0 Milan.
Si fanno comunque sentire le assenze di Calhanoglu e Bennacer per il gioco dei rossoneri che non trovano spunti interessanti, se non con Leao sulla fascia sinistra. L’Inter riesce spesso ad uscire dal pressing iniziale grazie a tocchi di prima che trovano uomini in verticale poi, con cambi di gioco frequenti e ben fatti, trovano l’uno contro uno soprattutto a sinistra. Da quella parte infatti, Dalot non sempre riesce a contenere Perisic. Proprio su un’azione simile il croato scodella in mezzo per Sanchez, il cileno di testa colpisce il muro formato da Theo e dal giovane Tomori (entrato al posto di Kjear infortunato, nonché al suo esordio coi rossoneri).
Termina 1 a 0 per il Milan un primo tempo equilibrato che sul finale vede la lite tra i due pesi massimi della sfida, Ibra e Lukaku, i quali vengono entrambi ammoniti.
SECONDO TEMPO
L’Inter rientra molto aggressiva e c’è subito il un cambio: Hakimi per Darmian sulla destra. Il marocchino combina bene con Sanchez che va al tiro in area ma trova ancora un super Tatarusanu. Il Milan fatica a ripartire e i nerazzurri non mollano la presa. L’episodio che svolta definitivamente il match arriva al 58′ quando Zlatan, nel tentativo di recuperare su Kolarov a centrocampo, commette un fallo ingenuo. Espulso Ibrahimovic per doppia ammonizione. Pioli corre ai ripari schierando un 4-4-1 e inserendo Rebic per uno spento Brahim Diaz, l’ex Eintracht però non entra in partita come sperato. L’Inter costringe i cugini a un assedio che porta gli uomini di Conte a sfiorare il pareggio più volte.
L’1 a 1 arriva al 71′ su un rigore realizzato da Lukaku e procurato da Barella, il quale sfrutta un’ingenuità di Leao. Il portoghese con generosità prova a fermare l’ex Cagliari che in area di rigore sposta la palla e si fa prendere. Cambia l’arbitro dell’incontro tra il 74′ e l’80’ a causa di un infortunio muscolare per Valeri, arbitra dunque Chiffi. Un eroico Kessie guida la resistenza dei suoi ma non viene aiutato un granché dai vari Meité, Castillejo e Krunic. Il numero 79 commette un errore di stanchezza: nel tentativo di recuperare palla a centrocampo la tocca all’indietro e sulla traiettoria arriva Lautaro, entrato al posto di Sanchez. L’argentino entra in area ma Tatarusanu gli chiude lo specchio. Al minuto 88 esce Brozovic per far spazio a Eriksen.
Tra le molteplici occasioni dell’Inter nella seconda frazione di gioco, la più clamorosa capita a Lukaku che combina alla grande con Lautaro in area. La conclusione di prima del belga però, trova nuovamente le mani di Tatarusanu, il migliore del Milan. Su una dormita di Meité al limite dell’area recupera il numero 10 nerazzurro che subisce fallo dall’ex Torino. Alla battuta va Eriksen. Al 97′ il danese pennella una parabola forte e precisa sotto la traversa e fa 2 a 1 Inter.
IL MILAN PERDE LA SECONDA PARTITA CONSECUTIVA
Una gara tesa ed emozionante si chiude male per un Milan che ha dimostrato di non essere in un grande periodo di forma. Le assenze di giocatori fondamentali si stanno facendo sentire. In particolare manca l’imprevedibilità e la qualità tra le linee di Calhanoglu. Ora testa sul campionato e al Bologna per mantenere il primato in classifica.
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