Dr Jekyll and Mr Hyde

Cosa c’è di meglio del titolo del racconto gotico scritto da Louis Stevenson per raccontare il campionato del Milan? Ieri abbiamo avuto l’ennesima conferma di come i rossoneri, nelle partite casalinghe, siano “Mr Hyde”. Ed è cosi da due mesi ormai, dato che da Milan-Crotone non è più arrivata una vittoria casalinga in Serie A.
Eppure l’avversario non era di quelli proibitivi. La Sampdoria, infatti, non aveva e non ha più molto da chiedere a questo campionato. Anche Theo Hernandez, “Dr Jekyll” nella prima parte di stagione, ieri si è trasformato in “Mr Hyde”, con lo sciagurato retropassaggio che ha permesso a Quagliarella di segnare il goal del vantaggio. Una partita nata male, proseguita peggio e salvata solo nel finale dal lampo di Jens Peter Hauge, rispolverato da Pioli dopo molti mesi in naftalina. Accade cosi che il “Dr Jekyll” di Roma, Verona e Firenze, appena poggia il piede tra le mura amiche del “Meazza”, diventi di colpo “Mr Hyde”.
Potremmo provare a dare una spiegazione razionale a tutto ciò, ma la verità è che in questa storia di razionale ci sia ben poco. Nonostante l’assenza di pubblico, i rossoneri in casa, così come tutte le squadre, dovrebbero trovarsi più a loro agio. Eppure, quest’anno, gran parte dei 60 punti sono stati raccolti in territorio nemico. Un territorio che, nonostanze sia senza tifosi, è pur sempre nemico. La nota positiva è che, nelle nove partite che rimangono, i tre scontri diretti (Lazio, Juventus e Atalanta) saranno tutti in trasferta. Secondo l’andamento attuale quindi, il Milan non dovrebbe avere problemi a sfoggiare la parte migliore di sè.
C’è un problema, però. La classifica non fa distinzioni tra rendimento “home” e rendimento “away”. Per cui il Diavolo non deve più scherzare con il fuoco se vuole garantirsi la qualificazione alla prossima Champions League. Piazzarsi tra i primi quattro è imprescindibile per alimentari le ambizioni di grandeur del fondo Elliot. Bisogna quindi tornare a fare la voce grossa anche in casa, anche perchè la caratura dei prossimi avversari al “Meazza” (Genoa, Sassuolo, Benevento) non è certo di prima fascia. Per cui avanti Milan, testa bassa pedalare e VINCERE (anche a San Siro)!